Vaccino per Gatto, uno dei fattori più importanti che contribuisce maggiormente alla salute del nostro amato gatto è proprio il vaccino, per questo motivo si deve sempre tenere bene a mente le date delle vaccinazioni, magari fissandole sul calendario o su una app del nostro cellulare.
In questo modo impediamo che esso si ammali e gli eviteremo tutte quelle dannoste patologie che possono arrecargli disturbi prolungati nel tempo, allungandogli di fatto la vita. Qui di seguito cercheremo di illustrare tutto quello che c’è da sapere in merito alla vaccinazione felina.
Per cominciare precisiamo che l’autorizzazione per le vaccinazioni degli animali è esclusiva dei veterinari quindi solo il veterinario di fiducia può effettivamente aggiornare il libretto delle vaccinazioni riportando tutte quelle che sono state effettuate fino a quel momento.
Tramite quest’azione al nostro adorato felino vengono inoculati tutti quegli agenti patogeni utili per la protezione dalla malattia visto che le iniezioni procederanno ad attivare la produzione degli anticorpi nel suo organismo combattendo di fatto ogni possibile infezione correlata.
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Gastroenterite
Nella maggior parte dei casi il nostro piccolo amichetto peloso può soffrire di gastroenterite perché contagiato dal virus della panleucopenia. Questo virus non è molto differente da quello che porta la parvovirosi nel cane. Di solito questa patologia viene trasmessa tramite contatto con altri animali e/o con oggetti contaminati dal virus in questione.
Dovete sapere che si tratta di un virus estremamente contagioso, ma anche molto resistente e che per questo motivo può diventare un pericolo da prendere seriamente in considerazione per i felini non vaccinati.
Tra l’altro può trovarsi nelle feci dei soggetti felini attualmente infettati ma è in grado di resistere e presentarsi per qualche tempo successivo anche in quelle dei felini che hanno già superato la malattia. Diventa quindi raccomandabile effettuare la vaccinazione a cominciare dall’ottava settimana di vita. Il richiamo di questa vaccinazione può essere effettuato annualmente o ogni tre anni, a seconda del tipo di vaccinazione scelta.
Rivolgetevi sempre al vostro veterinario di fiducia per effettuare al meglio le valutazioni riguardanti la salute dell’amato gatto. In questo caso, dovete prendere in considerazione il fatto che questo virus incide maggiormente su esemplari felini in giovane età, anche se può colpire anche gli esemplari della specie più anziani. Solitamente, i primi sintomi del contagio in questione, fanno la loro comparsa a partire dai tre ai nove giorni e questi sono: vomito, febbre, inappetenza e spossatezza.
Cosa si deve fare prima della vaccinazione
I vaccini sono un fattore di vitale importanza per la protezione della salute del nostro piccolo animale domestico peloso, però è bene sapere che possono presentare delle controindicazioni, alcuni effetti collaterali che potrebbero insorgere. Ricordiamo che non esiste nessun obbligo vaccinale per la categoria felina e che ogni decisione in merito spetta solamente a chi si prende cura della salute del gatto.
Se si decide di sottopprre il felino alla vaccinazione bisogna sempre assicurarsi prima che l’animale sia in uno stato di buona salute, che sia ben nutrito e che, ovviamente, il suo organismo sia privo di parassiti, altrimenti si corre solamente il rischio di aggravare il quadro di salute già trascurato, indebolito o malato, senza arrivare a raggiungere l’obiettivo desiderato, cioè provocare l’immunità e salvaguardare la sua salute.
Età minima per la vaccinazione felina
In genere, per poter sottoporre un gatto alla prima dose di vaccinazione si deve aspettare che questi raggiunga almeno l’ottava settimana di vita. Infatti, solo a partire da questo periodo è possibile iniziare a fargli fare le vaccinazioni più comuni come, ad esempio, quelle per l’influenza felina e la gastroenterite, cioè due delle patologie più pericolose e più comuni per la razza felina.
Durante le prime sette settimane il gattino può sembrare un essere piccolo, tenero e indifeso ma non ci dobbiamo preoccupare troppo perché in relaàt il suo organismo, in questa prima fase della sua esistenza, è ancora altamente protetto dagli anticorpi che gli sono stati trasmessi dalla madre.
Certo, l’immunità iniziale è parziale ma in generale viene consigliato di iniziare a vaccinare alla dodicesima settimana, quando sarà necessaria solamente una dose per poter assicuragli un’immunizzazione più che sicura.
Sono utili le vaccinazioni per i gatti domestici
Un gatto che abita in un appartamento ha sicuramente meno possibilità di entrare in contatto con altri felini e per questo motivo questi esemplari corrono meno rischi di esporsi agli agenti patogeni. Esistono però diverse malattie che possono essere contratte anche in assenza di contatto con altri gatti. Due di queste le abbiamo già viste prime, cioè l’influenza e la gastroenterite, patologie che sono davvero molto comuni purtroppo.
Risulta quindi sempre consigliabile la vaccinazione contro questo tipo di malattie, indipendentemente dal fatto che l’animale viva in un ambiente domestico isolato e protetto o meno.
Quali sono le vaccinazioni più raccomandate?
Come per le vaccinazioni umane, anche quelle per animali hanno bisogno dei loro opportuni richiami in seguito alla prima dose di base. Comunque rivolgetevi sempre al vostro veterinario di fiducia per non trascurare o dimenticare nessun appuntamento fondamentale riguardante la salute del vostro animale domestico e non solo per quel che riguarda la vaccinazione.
Attualmente si trovano diversi vaccini molto efficaci, capaci di proteggere il gatto anche da malattie molto pericolose, cioè: rabbia, peritonite (Fip), leucemia (Felv), influenza (herpesvirus, calcivirus e riinotracheite) e gastroenterite di tipo infettivo (panleucopenia felina).
Ci sembra opportuno ricordare che, putroppo, ancora oggi non esiste nessun vaccino in grado di proteggere l’animale dall’AIDS felino, cioè dall’immunodeficienza. Ma andiamo a vedere meglio in dettaglio, passandole in rassegna, quelle che attualmente sono le vaccinazioni feline più consigliate.
Influenza
L’influenza felina, conosciuta semplicemente anche come raffreddore, può essere provocata dal calicivirus o dall’herpesvirus. Anche se questo nome può farla sembrare una malattia innocua, essa non deve essere assolutamente trascurata. Infatti si consiglia sempre la massima prudenza in merito.
Purtroppo si tratta di una malattia altamente infettiva che una volta degenerata può arrivare a comportare polmoniti se non addirritura, nel peggiore dei casi, la cecità. Per questo motivo deve sempre essere tratta in modo adeguato perché può anche portare alla morte del nostro amato piccolo compagno di vita.
Com’è facile comprendere, la vaccinazione, in questo caso, è altamente consigliata a partire dall’ottava settimana di vita del gatto. Generalmente i veterinari consigliano al riguardo un richiamo annuale per gli esemplari che vivono all’aperti, mentre per gli animali domestici può essere sufficiente un semplice richiamo effettuato ogni due o tre anni, sempre a seconda della vaccinazione precedentemente effettuata.
Rabbia
Anche questa, purtroppo, è una malattia che non deve essere assolutamente sottovalutata vista la sua alta incidenza in termini di mortalità felina. Il vaccino in questo caso è altamente consigliato non solo per salvaguardare il nostro amato felino ma anche perché questa malattia può essere contagiosa e mortale anche per l’essere umano. Infatti, stando a quanto comunicato dall’OMS, cioè l’Organizzazione Mondiale della Sanità, annualmente la rabbia è la causa di decesso per 50.000 persone circa. I virus specifici responsabili sono il rhabdovirus e il lyssavirus.
Se si prevede di effettuare un viaggio fuori dai confini nazionali e si ha intenzione di portare con se il proprio gatto, dovete sapere che la vaccinazione contro la rabbia è obbligatoria.
Com’è di facile comprensione, i felini che vivono all’aria aperta sono maggiormente esposti a questo virus. La vaccinazione è qui consigliata a cominciare dalla dodicesima settimana di vita del gatto e, sempre a seconda del vaccino scelto, può avere il proprio richiamo ogni due o tre anni.
Altri tipi di vaccinazione da prendere in considerazione
Leucemia felina (FeLV)
Non esiste ancora nessuna cura per questa malattia che comporta nei gatti la presenza di disturbi al processo produttivo delle cellule sanguigne e tumori. I felini che passano la maggior parte della loro esistenza all’aria aperta possono essere maggiormente esposti a questo pericolo.
Se il vostro gatto ama esplorare gli ambienti esterni, il consiglio è quello di prendere seriamente in considerazione questo tipo di vaccinazione a partire dalla sua nona settimana di vita. Non deve poi essere trascurato l’apposito richiamo che, di norma, viene praticato in ambiente veterinario annualmente o ogni tre anni.
Peritonite Infettiva Felina (FIP)
Questa patologia sorge in seguito all’infezione da coronavirus di tipo felino. In genere appare come un’infiammazione del peritoneo ma non si limita qui perché può anche arrivare a intaccare quella che è la pleura.
La buona notizia in questo caso è che la peritonite infettiva felina non si trasmette facilmente da animale a animale sono molte alte le probabilità che nel caso in cui il felino sia in buone condizioni di salute i coronavirus in questione non arrivino a svilupparsi. Bisogna però prendere in considerazione il fatto che la FIP è una patologia con un alto tasso d mortalità tra i gatti.
Clamidiosi
Anche in quest’ultima patologia da noi esaminata la vaccinazione è consigliata a partire dall’ottava settimana di vita del nostro gatto. Considerate sempre che si tratta di un’infezione di tipo batterico che interessa principalmente gli occhi del gatto e che va a manifestarsi come una congiuntivite. Può colpire un solo occhio o entrambi.
Questa malattia è molto comune in esemplari giovani e ha un alto tasso di infezione. Molto spesso si verifica quando diversi cuccioli di gatto passano la loro esistenza in convivenza tra loro, in questo caso è altamente consigliabile prendere in considerazione questo tipo di vaccinazione per salvaguardare la salute dei nostri piccoli e teneri gattini pelosi.
In conclusione vi ricordiamo che per aiutare il sistema immunitario del nostro piccolo compagno di vita è sempre bene offrirgli un’alimentazione adeguata di qualità, un ambiente sano e tante affettuose premure.